7 Set 2022

Regno Unito: “In Liz we Truss”

La nuova prima ministra

Liz Truss si insedia a Downing Street e promette: “Usciremo dalla tempesta”. Ma tra inflazione, recessione e sondaggi in calo, il suo mandato è tutto in salita.

 

“Usciremo dalla tempesta”: è questa la promessa con cui Liz Truss, nuova prima ministra conservatrice del Regno Unito inaugura la sua permanenza a Downing Street. Truss, come previsto dai sondaggi, ha avuto la meglio sullo sfidante Rishi Sunak nella corsa per subentrare al dimissionario Boris Johnson. Ieri ha ricevuto l’incarico dalla Regina Elisabetta nel castello di Balmoral, in Scozia, diventando la terza donna premier nella storia britannica. Nel suo primo discorso ufficiale, l’ex ministra degli Esteri ha delineato i contorni del nuovo governo e annunciato un piano stimato intorno ai 100 miliardi di sterline per contrastare il caro bollette. Aiuti diretti ai cittadini, dunque e nessuna nuova tassa – questo il filo rosso della Trussonomics – al contrario di quanto suggerito dalla stragrande maggioranza degli economisti britannici. “Abbiamo davanti venti contrari globali molto forti ma so che possiamo farvi fronte”, ha detto Truss, cosciente che il suo esordio avviene in un’era di “tempesta”. Il Regno unito è alle prese con un’inflazione record e una recessione incombente, scioperi diffusi, crisi energetica e carovita aggravati dai contraccolpi della guerra in Ucraina e dalle sanzioni, ma anche dagli effetti del dopo Covid e del dopo Brexit: turbolenze interne tutte da risolvere.

 

 

Un governo di fedelissimi?

La ventata di novità al numero 10 di Downing Street si riflette anche nella scelta del nuovo esecutivo: via gli esponenti della fronda contro Boris Johnson e un all-in per i ‘fedelissimi’. Nessun uomo bianco nei dicasteri chiave, Therese Coffey, amica personale di Truss e già titolare del Lavoro, al dicastero della Sanità e come vicepremier. E ancora James Claverly, 51 anni, madre della Sierra Leone, agli Esteri in sostituzione della stessa Truss mentre un’altra donna, la 42enne Suella Braverman, di origini indiane, subentra alla collega Priti Patel al dicastero dell’Interno. L’ultraliberista e convinto brexiteer, figlio di genitori originari del Ghana, Kwasi Kwarteng, suo fedelissimo alleato e già Ministro dell’Industria sarà il nuovo cancelliere dello Scacchiere: un ruolo chiave che controlla il Tesoro, le Finanze e il Bilancio nel Regno Unito. Nel tentativo di stemperare le divisioni che lacerano il partito conservatore, Truss ha concesso alcuni dicasteri anche ad alcuni ex avversari delle primarie come l’ex Ministra della Difesa Penny Mordaunt, molto popolare nel partito, che guiderà la Camera dei Comuni e il litigioso gruppo di maggioranza. Confermato alla Difesa – carica che ricopre dall’ascesa di Johnson – l’ex militare e nome di peso nel partito, Ben Wallace. Concessioni che non affrontano il nodo delle fratture interne a un partito fortemente indebolito dagli scandali e che – sondaggi alla mano – in vista del voto previsto nel 2024 continua a perdere sostegno in favore dei laburisti.

 

Verso un autunno ‘caldo’?

Fin qui tutto bene. Ma da oggi l’esecutivo dovrà affrontare quello che tutti gli indicatori segnalano come un ‘autunno caldo’: tra la crisi energetica, la recessione incombente, gli scioperi e le rivolte fiscali, il Regno Unito è osservato speciale: l’inflazione ha superato il 10% per la prima volta da 40 anni, il volume dei consumi è diminuito come pure il Pil. Manca la manodopera e le previsioni della Banca di Inghilterra dicono che il paese entrerà in recessione dal quarto trimestre di quest’anno. Gli effetti della pandemia di Covid e della guerra in Ucraina hanno acuito una spirale già innescata dalla Brexit, che aveva determinato aumenti delle tariffe su beni e servizi provenienti dall’Ue e un irrigidimento del mercato del lavoro: per la prima volta nella storia britannica, il numero di posti vacanti ha superato il numero di disoccupati. Il tutto mentre sul fronte dei rapporti con Bruxelles si preannunciano nuovi scossoni: oggi nel primo Question Time alla Camera, Truss ha ribadito la necessità di cambiare il Protocollo per l’Irlanda del Nord.

Rispondendo alla domanda di un deputato nordirlandese, Truss ha affermato che una modifica all’intesa post Brexit è necessaria per tutelare lo storico accordo di Pace del Venerdì Santo siglato nel 1998 per porre fine al conflitto nell’Irlanda del Nord. Nuova premier ma vecchi problemi all’orizzonte, dunque, tra Bruxelles e Londra.

 

Uk al voto anticipato?

Infine, la politica estera e il testa a testa con Mosca dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Nelle vesti di ministra degli Esteri Truss è stata una delle oppositrici più ferme al presidente russo Vladimir Putin e ha un pessimo rapporto con il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, che l’ha accusata di “incompetenza” e “inadeguatezza”. Ma se sul sostegno all’Ucraina l’attuale premier sa di poter contare sul sostegno dell’opinione pubblica, il suo mandato inizia già in salita. La leader tory sa che è dalla politica economica e dalla risposta che saprà dare alla crisi che dipenderà la stabilità del suo esecutivo. Finora, ha parlato molto all’elettorato, che per mesi ha tappezzato i social e i suoi comizi con lo slogan “In Liz We Truss”. Ora, se i Conservatori vogliono sperare di restare al governo, dovrà convincere un intero paese che manifesta molti dubbi sulla permanenza della destra al potere. Nel suo primo discorso la neopremier ha dichiarato che intende portare il suo partito alla vittoria “nel 2024”, una data tutt’altro che scolpita nella pietra. Mentre il Labour la sfida fin da ora a sottoporsi al vaglio della legittimazione popolare, Truss, che al momento le esclude, potrebbe infatti essere obbligata a convocare elezioni anticipate. 

 

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A cura della redazione di  ISPI Online Publications (Responsabile Daily Focus: Alessia De Luca,  ISPI Advisor for Online Publications.

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